GHIACCIO

Qualche problema tecnico del video. Consiglio la lettura anziché la visione del video!

LA CLESSIDRA DELLA VITA TERRESTRE.

Ciao a tutti! Bentornati su www.dalmarbozzo.com! Ho lasciato in sospeso l’argomento GHIACCIO, ed eccomi qui a riparlarne! In questo articolo voglio spiegare alcuni aspetti fondamentali sulla correlazione che c’è tra criosfera e cambiamento climatico.

Vi sarà sicuramente capitato di vedere le incredibili immagini che riprendono il distaccamento di enormi blocchi di ghiaccio che si separano dalla costa delle calotte polari… Immagini che creano sgomento e preoccupazione dal momento che si pensa che i ghiacciai, ovunque essi siano, siano talmente grandi e solidi da renderli immortali. E invece non è così!

Desidero davvero farvi rendere conto dell’importanza dell’acqua allo stato solido e in questo articolo mi concentrerò sulla CRIOSFERA, cioè quell’insieme di parti che compongono tutto il ghiaccio complessivo sulla Terra.

La criosfera è presente sui rilievi sotto forma di ghiacciai, punto di partenza dei fiumi e del ciclo idrologico. E’ presente sulle calotte polari dell’Antartico e dell’Artico in forma di iceberg, permafrost, e banchine. Possono essere brevemente definiti come segue: gli Iceberg sono delle grandi masse di ghiaccio staccate dalla terra ferma che galleggiano nell’acqua, e noi ne scorgiamo sulla superficie marina soltanto il 10%; il permafrost è un terreno perennemente ghiacciato tutto l’anno; e infine le banchine sono stratificazioni di acqua salata ghiacciata che fiancheggiano le terre emerse nelle zone polari, ed esse si possono formare soltanto quando la temperatura dell’acqua di mare è inferiore a -1,8° per 100/150 m di profondità. La parte di criosfera che maggiormente conosciamo è attraverso l’evento climatico della NEVE. La neve infatti ha il compito importante di alimentare i ghiacciai: quando essa si deposita sui ghiacciai si ghiaccia a sua volta e crea un nuovo strato. Il bilancio idrico dei ghiacciai deve essere positivo, e ciò avviene quando lo scioglimento estivo è minore della stratificazione invernale. Al contrario, un bilancio idrico negativo porterà inesorabilmente alla morte del ghiacciaio stesso.

Perché la CRIOSFERA  sta fondendo così velocemente e perché è così importante? La fusione della criosfera, e in particolare dell’Antartico e dell’Artico è dovuta principalmente all’aumento di emissioni di CO2. Come ho già accennato in altri articoli, il biossido di carbonio aumenta il potere dell’effetto serra, che intrappola le radiazioni solari nell’atmosfera surriscaldando l’aria e modificando, di conseguenza, il ciclo idrologico di cui ho già parlato. Dal dopo in guerra in poi la ripresa economica e l’industrializzazione ha portato i Paesi ad un consumo eccessivo di risorse che hanno rilasciato, direttamente o indirettamente nel corso degli anni grandi quantitativi di CO2, aumentando di conseguenza la temperatura mondiale. Il limite a cui dobbiamo sottostare per evitare il punto di non ritorno è un aumento di temperatura pari a 2 gradi. Sopra questa soglia il rischio è l’inevitabile scioglimento totale della criosfera e successivamente l’aumento del livello dei mari e di conseguenza grandi esondazioni di fiumi e perdite di terreno.

La criosfera svolge diversi compiti importanti e ne elenco 3,  quali hanno conseguenze rilevanti per il clima terrestre.

1 Il ghiaccio ha un potere riflettente maggiore rispetto all’acqua e questo significa che ha maggiore capacità di respinta delle radiazioni solari, e dunque, in parole più semplici il ghiaccio è alleato della riduzione dell’effetto serra. Più ghiaccio abbiamo e più riusciamo a conservarlo e minore sarà l’aumento di temperatura!

2 Le banchine di ghiaccio sono l’habitat fondamentale per tantissime specie marine e autoctone di quei luoghi: pinguini, foche, orsi polari, altri uccelli si nutrono dei pesci sottostanti ed essi scelgono queste zone poiché sono ricche di ossigeno e di plancton, che è alla base della catena alimentare marina. Se le banchine di ghiaccio nelle calotte polari si fondono e scompaiono del tutto si va a distruggere un intero eco-sistema che alimenta quindi la nostra estinzione.

3 Il ghiaccio previene la desalinizzazione dei mari: l’acqua marina salata a contatto con l’acqua fusa dal ghiaccio fa diminuire la concentrazione dei sali disciolti nel mare. Il sale ha la capacità di aumentare la resistenza all’evaporazione: un litro di acqua salata impiega più tempo ad evaporare rispetto ad un litro di acqua dolce. Questo significa che, se nei mari si sciolgono grandi quantità di ghiaccio, essi avranno minori quantità di sale, ed inevitabilmente la loro capacità di evaporazione aumenta incidendo non soltanto sul calore dell’atmosfera, ma anche sulla corrente termoalina. La corrente termoalina funziona in base alla densità, temperatura e pressioni delle acque. Per farla breve, è un immenso nastro trasportatore che collega tutte le correnti dei mari ed essa è  la principale responsabile dei cambi di stagione. Dunque, tornando alla desalinizzazione, un’acqua meno salata è un ‘acqua meno densa, e un’acqua meno densa è un’acqua che modifica la corrente termoalina e di conseguenza crea una distorsione netta nell’alternanza delle stagioni.

So che per certi aspetti queste informazioni danno un certo senso di ansia e impotenza, ma  so anche che sono conoscenze utili per costruirsi una consapevolezza ecologica finalizzata al miglioramento delle nostre azioni quotidiane! Concludo dicendo che i ghiacciai ricoprono il 10% delle terre emerse e racchiudono il 75% delle riserve mondiali di acqua dolce, e dunque preservare il ghiaccio significa salvare la vita sulla Terra.

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IL MIO PROGETTO

https://youtu.be/tJl2DlHisXw

Troppo avanti per essere vero!

Oggi farò un piccolo riassunto di ciò che ho realizzato nei mesi precedenti nel proseguimento del mio progetto per eliminare la plastica. Non darò spiegazioni specifiche di che cosa voglio fare per tutelare la mia idea e vi chiedo di accettare le informazioni generiche che vi darò.

Sono partito a maggio non sapendo praticamente nulla di come Instagram funzionasse: hashtag , stories, pubblicazioni, applicazioni grafiche o programmi di editing. All’inizio mi sono fatto aiutare parecchio su queste abilità da un paio di persone: ringrazio infatti Giovanni Buoso, Marco Seghetto e Michele Cavatton per il supporto e aiuto che mi hanno dato e che puntualmente sono disponibili a darmi una mano nel caso ne avessi bisogno! Andando avanti ho imparato a fare da solo e ormai sono autonomo da mesi per quanto riguarda la gestione del mio blog e tutto quello che ne consegue! Vi dirò che è una sfida a volte molto impegnativa che richiede tempo, costanza ed energie.

Nonostante tutto io sia ad un livello amatoriale in un mondo di professionisti grafici , ho ricevuto, con piacere, delle richieste e proposte di collaborazione da 4 persone. Tre di queste persone erano interessati a sapere di più del mio progetto e  con 2 ho scambiato volentieri informazioni utili per direzionarmi meglio in un mondo ( quello dell’acqua) che in Italia è appena all’inizio. Alla fine ho trovato quello che cercavo: ci sono un paio di aziende in Italia che hanno a che fare con progetti inerenti l’acqua plastic-free. Hanno creato qualcosa di simile a ciò che più di un anno fa ho pensato ma non esattamente come la vorrei io.

Mentre facevo le varie pubblicazioni, ho portato avanti una ricerca più approfondita sul mercato dell’acqua del vending, e sui soft drink per comprendere le dinamiche interne e quando sarà possibile arrivare a quello che ho in mente. Attualmente, a causa  del Covid-19, tante cose sono ferme e fanno fatica a decollare, e quindi la mia idea è anacronistica per quello che stiamo vivendo e molto semplicemente devo aspettare condizioni migliori dell’economia affinché la mia idea, non solo possa prendere piede, ma anche diventi una necessità di mercato. Sono comunque ben contento di accettare altre proposte di collaborazione o di valutare altre richieste.

Ovviamente non ho intenzione di rimanere con le mani in mano e aspettare la fine della pandemia e la ripresa dell’economia; quindi ho deciso di affrontare il problema della plastica con tutti i mezzi che conosco e che ho in mano. Quindi il mio obiettivo sarà di aiutare persone, famiglie, aziende, scuole e comuni a liberarsi delle bottiglie di plastica. Sarò per voi il vostro consulente per l’acqua plastic-free.

Questo significa che le mie pubblicazioni saranno meno frequenti, ma condividerò con voi le mie vittorie senza plastica, e occasionalmente qualche articolo per darvi ulteriori informazioni.

Sperando che la cosa sia gradita potete contare sul mio aiuto, e fin da subito voglio offrire una consulenza gratuita a tutti coloro che desiderano eliminare le bottiglie di plastica dalla loro vita. Quindi non esitate a contattarmi! Insieme possiamo trovare una soluzione idonea alle vostre necessità; insieme possiamo affrontare questa guerra alla plastica e vincere! Sono qui per questo!

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MOBILITA’

7 MEZZI DI TRASPORTO A CONFRONTO.

L’argomento di oggi è totalmente diverso! Oggi stilerò una classifica su 7 modi di viaggiare in relazione a 4 aspetti, ma per far questo, ho chiesto la partecipazione ad amici e conoscenti per avere considerazioni diverse dalla mia.

Le vacanze sono ormai finite quasi per tutti e l’autunno ci chiama a stare in casa a ricordare i nostri momenti estivi. Personalmente ho fatto un viaggio in “bike-packing” che consiste nell’allestire la propria bicicletta per un viaggio itinerante con tenda, zaino, sacco a pelo e il minimo indispensabile per se stessi. Alla fine dei 4 giorni questo è stato il risultato: ho speso 60€, mi sono divertito e ho perso qualche chiletto, insomma, un modo di vivere incredibile! Da questa esperienza ho avuto l’idea per scrivere questo articolo in quanto il cicloturismo rientra nella Green Economy.

Iniziamo! I modi di viaggiare che ho scelto sono i seguenti: a piedi, in bicicletta, in auto, in treno, in aereo, in autobus, e in nave. I 4 aspetti che ho messo in relazione sono: eco-sostenibilità, praticità, economicità, sicurezza. Per ogni mezzo di trasporto relazionato ad ogni aspetto assegnerò un voto che va da 1 a 10, dove per 1 si intende “poco” e dove 10 si intende “tanto”.

Prima di tutto vediamo il trend economico di ogni trasporto in questo 2020.

Le escursioni a piedi rientrano nel mondo del Fitness, da anni ormai in crescita; hiking e trekking stanno spopolando in tutte le località di montagna e nascono sentieri appositamente pensati per queste camminate. “ La Via Francigena” , “Il sentiero degli Dei” sono ad esempio camminate molto quotate in Italia. Per chi invece volesse  fare viaggi più lunghi, esistono ben 12 sentieri europei che possono fare al caso vostro. Ovviamente sono viaggi per gli amanti del “In to the Wild”.

I viaggi in bicicletta rientrano nel settore del cicloturismo che, in Italia ma anche in gran parte d’Europa, sta esplodendo e offre soluzioni sempre più mirate per questo genere di viaggio. Il mercato delle bici tra l’altro è stato sostenuto dagli ecoincentivi fiscali del governo per favorire una mobilità green con il distanziamento sociale. Bici, monopattini elettrici e E-bikes sono i nuovi mezzi di punta di questo periodo, e le infrastrutture destinate ad accoglierle saranno sempre si più e sempre più attrezzate.

Le auto, o comunque i mezzi da strada a motore (moto e camper) stanno lentamente frenando a causa del Covid-19 lasciando una corsia libera per il mondo delle macchine elettriche. Ad esempio, Tesla, guidato da Elon Musk, ha triplicato il suo fatturato e si classifica come leader mondiale per la produzione di auto e batterie elettriche. Da ora in avanti tutte le case automobilistiche stanno seguendo l’esempio di Tesla, creando il loro modello elettrico o ibrido.

Il treno, o le ferrovie, in questo 2020 hanno avuto un grosso calo sempre per il Covid-19 tanto che Italo rischia il fallimento. In complesso i viaggi in treno sono diminuiti anche se rimangono da sempre mezzi efficaci per migliorare la mobilità.

L’aereo è un altro settore colpito dal Covid-19. Tutte le compagnie aeree hanno subito un freno repentino nel loro mercato al punto tale che molte di esse rischiano il fallimento. A questo proposito il lato positivo è stato una riduzione dell’inquinamento dell’aria.

La nave. Quelle da crociera hanno avuto il blocco totale durante e dopo la quarantena per ovvi motivi di distanziamento sociale. A parte questo tipo di nave, il settore nautico non ha avuto grossi problemi, presentando la nave, come un buon mezzo per viaggiare senza grosse costrizioni.

Gli autobus, gli ho inseriti a parte rispetto ai veicoli a motore, perché hanno una funzionalità esclusiva: portare tanta gente su un percorso stradale a tappe prestabilite. Con qualche difficoltà tecnica, a fine quarantena, l’autobus è stato il primo mezzo pubblico riabilitato, proprio per garantire una mobilità meno trafficata da auto.

Questo è il trend di questi mezzi di trasporto per il 2020. Per ogni categoria e ogni mezzo assegnerò un voto ad esso associato. 

ECO-SOSTENIBILITA’. Quali dei modi per viaggiare è più eco-friendly, cioè inquina meno e produce un basso impatto ambientale? L’analisi è abbastanza soggettiva in base alle conoscenze che abbiamo sull’impatto ambientale. Dal momento che non si richiede nessuna risorsa naturale se non le proprie gambe, ho assegnato voto 9 “a piedi”, poiché dire 10 significherebbe che chiunque vada a camminare non inquini. Voto 7 a “in bici” perché la produzione della bicicletta e il suo allestimento causano una certa impronta di CO2, soprattutto se è un E-bike (comporta quindi batterie al litio), ma una volta costruita inquina zero. Voto 6 a “in treno” e “in autobus” perché da un lato producono inquinamento ma dall’altro riducono la scelta di mezzi a motore. Voto 5 per l’auto: anche se ci sono vari aspetti positivi per quanto riguarda i nuovi motori diesel ed elettrici, i carburanti GPL e metano, per ora è un mezzo legato all’industria petrolifera,  che provoca un grande impatto ambientale. Voto 4 per l’aereo: necessita di molto carburante, però il risultato che ne consegue è che trasporta più persone in tempi abbastanza brevi su lunghe distanze. E infine ho assegnato voto 3 per i mezzi navali: le navi richiedono immense risorse economiche e materiali per la costruzione e il mantenimento, consumano troppo carburante per viaggi che sono mediamente brevi e quindi hanno un impatto ambientale decisamente negativo.

SICUREZZA. Quale dei modi di viaggiare è più sicuro? Mi sono basato sulle statistiche degli incidenti dei vari mezzi di trasporto in Europa ed in base ad essi è emerso che i mezzi come auto e motocicli sono i più pericolosi, seguito da nave, autobus, treno ed aereo. Piccola parentesi: a questo proposito ringrazio il gruppo Climaticamente per la dritta su dove guardare le informazioni,  potete vedere che fanno a questo link https://www.facebook.com/ClimaticamenteOfficial . Le statistiche invece per i pedoni e i velocipedi le ho trovate a parte e risultano complessivamente molto elevate secondo Istat, più dei mezzi a motore. In linea generica è emerso che i mezzi pubblici risultano più sicuri dei mezzi privati. Quindi questi sono i miei voti: 4 a piedi, 3 in bici perché ci sono più marciapiedi che piste ciclabili. Voto 5 alle auto (moto incluse), 6 alla nave, 7 all’autobus, 8 al treno e 9 all’aereo che si conferma puntualmente il mezzo più sicuro al mondo.

PRATICITA’. Con questo termine racchiudo la comodità e il comfort, la velocità e la libertà di movimento, che sono le considerazioni sui cui ho fatto il ragionamento per assegnare un voto a questa categoria. Quindi quale dei mezzi di traposto è il più pratico? A piedi, voto 5: affrontando un viaggio a piedi si ha tanta libertà di movimento, ma risulta per molti scomodo e molto impegnativo. In bici, ottima libertà di movimento, velocità modesta e apprezzabile, mediamente impegnativo; voto 7. In macchina, si raggiunge certamente prima la destinazione ma a discapito di un certo quantitativo di stress: stai seduto per ore, la strada è quasi sempre dritta e noiosa, e devi stare attento agli altri veicoli e ai segnali stradali; voto 6. In autobus, hai un comfort limitato ma si ha tempo per rilassarsi e godersi il viaggio, la velocità è minore rispetto ad auto ma tutto sommato apprezzabile, voto 7. In treno voto 8: le considerazioni del pullman sono valide anche per il treno fatta eccezione per lo spazio disponibile che aggiudica al treno un voto in più. In nave voto 7: si ha le stesse caratteristiche del treno e dell’autobus ma con una velocità minore. In aereo voto 5: sicuramente ci permette di fare lunghe distanze in poche ore, ma quelle ore le si trascorrono a discapito di comodità, confort, relax e libertà di movimento nella maggior parte delle compagnie aeree.

ECONOMICITA’. Se prendiamo 550km (Milano-Roma), come distanza che possa coinvolgere tutti i mezzi, è possibile determinare il costo del trasporto in sé. Fare 550 km a piedi e in bici, seppur è una sfacchinata e il viaggio diventa la vacanza stessa,  ha un costo di puro trasporto pari a zero. Fare in macchina Milano Roma costa in media 90 €. Lo stesso tratto in aereo costa in media 50 €, in treno costa in media 80€ e in autobus costa in media 45€. Per la nave ho preso in considerazione il tratto Salerno Messina (A+R sono 564 km) e guardando i prezzi costa 72€. Quindi i mie voti sono i seguenti: a piedi e in bicicletta 10, autobus 8, aereo 7, nave 5, treno 4, e auto 3.

Bene, ora, basterà mettere in tabella tutti i voti per decretare il mio vincitore.

MEZZO DI TRASPORTOECO-SOSTENIBILITA’SICUREZZAPRATICITA’ECONOMICITA’ TOTALECLASSIFICA
A PIEDI9451028
IN BICI (e-bikes incluse)7371027
IN AUTO (moto, ibride incluse)556319
IN NAVE  (traghetto)367521
TRENO688426
AEREO495725
AUTOBUS677828

Ed ecco la mia classifica: è emerso che al primo posto a pari merito “a piedi” e “in autobus” con punteggio 28.

Però come ho anticipato ad inizio articolo, ho chiesto di partecipare a questa piccola indagine ad altre 11 persone…. E questi sono i risultati finali sommati ai miei:

MEZZO DI TRASPORTOECOSOSTENIBILITA’SICUREZZAPRATICITA’ECONOMICITA’ TOTALECLASSIFICA
A PIEDI11691651183901
IN BICI (e-bikes incluse)11076821093772
IN AUTO (moto e ibride incluse)657996683085
IN NAVE (traghetto)549265582697
TRENO8410486793533
AEREO5510177662996
AUTOBUS788683863334

La classifica completa ci dice che il mezzo di trasporto che abbia un buon rapporto di tutte le 4 categorie è “a piedi” seguito da “ in bici”  e dal terzo posto da “in treno”.

Per la categoria eco-sostenibilità vince “a piedi” seguiti da “in bici” ed “in treno”.

Per la categoria sicurezza vince al primo posto “in treno” seguito da “in aereo”, e “in nave”.

Per la categoria praticità al primo posto c’è l’auto, seguita da treno, e autobus.

Per la categoria economicità vince a piedi, seguito da in bici e infine al terzo posto “in autobus”.

Se avessi ampliato questo “giochino” a più persone avrei ottenuto sicuramente una statistica più significativa che avrebbe potuto dirci qual è la tendenza della preferenza sul mezzo di trasporto per viaggiare degli italiani. Aldilà di questo le mie aspettative sul risultato finale sono corrette e mi aspettavo appunto ai primi posti, 4 protagonisti tra cui a piedi, in bici, in treno, e in autobus perché sono i candidati ideali per una mobilità sostenibile. E mi auguro che si facciano passi di progresso in questa direzione.

E VOI? Avete mai fatto considerazioni di questo genere? Aldilà della classifica lo scopo non è decretare un vincitore ma cercare di comprendere che il nostro modo di viaggiare può essere più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. In questo modo, la prossima che vai in vacanza, avrai sicuramente più informazioni per fare una scelta migliore. Green Economy è anche questo!

Concludo ringraziando tutti coloro che hanno partecipato a questo sondaggio! Mi raccomando, mettete like, seguitemi su Instagram e Facebook, e non dimenticate di iscrivervi al mio canale di YouTube Dalmar Bozzo! Alla prossima! Ciao ciao!

L’INQUINAMENTO DIRETTO DELLE ACQUE

ORRORI ED ERRORI UMANI SUL CICLO IDROLOGICO

https://youtu.be/q9kRqJe4DGI

Nell’ultimo articolo ho spiegato 4 conseguenze dei gas serra sul ciclo idrologico ovvero risposte naturali alle nostre azioni, e quindi, sono causate dall’inquinamento indiretto dell’uomo.

In questo articolo desidero mettere a fuoco le azioni umane che, invece, agiscono direttamente sull’inquinamento del ciclo idrologico e le conseguenze immediate. Se ne potrebbero elencare un’infinità, ma ne elenco 4, ossia le più pertinenti al tema dell’acqua.

  1. Scarti industriali. Prevalentemente in forma liquida e possono andare ad inquinare direttamente per errore umano non solo i fiumi ma anche le falde acquifere del ciclo idrologico. Cito il tristissimo esempio, che mi riguarda personalmente, dell’inquinamento da PFAS (sostanze idrofobe usate nella conceria delle pelli e nelle pentole anti-aderenti): le aziende a monte di una falda acquifera nel vicentino hanno riversato nel sottosuolo quantità talmente elevate di PFAS da creare un disastro ambientale. Sono migliaia le persone in Veneto che hanno nel sangue quantitativi sopra lo standard di Legge (5nm per litro) e per qualcuno ci sono state varie ripercussioni sulla salute. Questa sostanza è finita ovviamente nella nostra filiera di alimentazione, nelle coltivazioni e negli allevamenti locali. A peggiorare la situazione è il riciclo naturale delle acque sotterranee che, se ricordate, hanno una velocità di movimento molto inferiore rispetto a tutto il ciclo idrologico e per questo il risanamento della falda richiede moltissimi anni. Al problema del PFAS vi ricordo che la soluzione (almeno per l’acqua) è un depuratore e vi invito a rivedere il seguente articolo: https://www.dalmarbozzo.com/2020/07/04/vuoi-migliorare-la-qualita-della-tua-acqua-potabile/  .
  2. Il prelevamento delle acque sotterrane. Se ricordate bene nell’articolo in cui spiego la differenza tra acqua potabile e minerale (https://www.dalmarbozzo.com/2020/06/20/ti-fidi-dellacqua-che-bevi/), quelle minerali possono essere sia di fonte sorgiva (cioè fuoriuscite naturalmente da un terreno) che di fonte sotterranea (prelevate da falde acquifere). Quando si prelevano dalle falde troppi metri cubi di acqua al secondo tramite pompe idrauliche e senza studiarne l’effettiva capacità e portata, c’è il grave rischio di ridurre notevolmente la superficie stessa della falda, poiché l’avvallamento creato dal sistema di pompaggio si deprime sempre di più fino al collasso della stessa. Qui l’uomo va ad influire direttamente sul bilancio idrico locale del ciclo dell’acqua, rallentando ulteriormente, o addirittura eliminando, gli spostamenti d’acqua sotterranei.
  3. Una delle cose più brutte e disastrose che possono accadere in mare è l’inquinamento per la perdita di petrolio. Premetto che non è mia intenzione fare la morale su se sia giusto o sbagliato estrarlo; voglio concentrarmi, invece, sugli effetti che l’oro nero causa una volta riversato nei nostri mari. Il petrolio è la morte nera di un interno ecosistema locale: a contatto con l’acqua del mare crea una pellicola impermeabile all’ossigeno che soffoca letteralmente la vita marina sottostante impedendone lo scambio tra fauna e superficie. Se poi gli animali ci entrano a contatto diretto si innescano una serie infinita di problematiche di salute, riducendo drasticamente la loro capacità di sopravvivenza. L’acqua, seppure è il miglior solvente in assoluto, con una presenza massiccia di petrolio, non ha abbastanza velocità depurativa da smaltirne gli effetti e quindi in queste circostanze si richiede l’intervento di altre risorse (sia economiche che umane) per tamponare il problema, che a volte può durare per mesi. Purtroppo si stima che ci siano perdite di petrolio annue intorno ai 4 milioni di tonnellate.
  4. Inquinamento plastico. Come ho già spiegato ci sono vari tipi plastiche e in questo caso conviene semplicemente distinguerle tra quelle che galleggiano o meno. Quelle che galleggiano diventano una base fertile per le alghe: la fotosintesi, processo vitale delle alghe, è uno scambio energetico tra clorofilla (contenuta nei sali minerali marini) e luce solare ma essa avviene maggiormente su superficie solide. Quindi la presenza di plastiche galleggianti in mare diventa l’ambiente ideale per la creazione di alghe che comporta da una parte un miglior assorbimento dell’anidride carbonica ma dall’altro comporta un maggior consumo di ossigeno e quindi un impoverimento di specie marine. La plastica che non galleggia, ha maggior possibilità di diventare una serie di trappole micidiali per gli abitanti dei fondali: non solo perché fungono da vere e proprie restrizioni fisiche impedendone la libertà di movimento, come possiamo vedere in numerose immagini strazianti, ma anche perché hanno la particolarità di disgregarsi in microplastiche che vengono facilmente ingerite dai pesci interferendo quindi con le loro funzioni vitali; se poi la fauna ittica inquinati da microplastiche viene pescata, finisce tragicamente nei nostri stomaci e buon appetito a tutti!

Come avete capito la scarsa gestione dei rifiuti umani spesso può portare ad un grave inquinamento delle acque. Se le aziende e i Governi non danno indicazioni più trasparenti o non comunicano in modo più efficace con i consumatori su come smaltire i rifiuti, è probabile che a pagarne il prezzo, in tempi brevi, sia l’ambiente: un consumatore se non comprende dove gettare il rifiuto è probabile che lo smaltisca in modo scorretto e in quel momento è molto più facile che possa raggiungere corsi d’acqua, prima e, da ultimo, viaggiando tramite le correnti marine a distanza di chilometri dal punto di partenza, i mari. Una conseguenza evidente è, ad esempio, l’isola dei rifiuti (The Trash Island) a largo del Pacifico: si stima che abbia un’estensione minima di 700.000 kmq per un totale di 3 milioni di tonnellate di plastica.

Questo mio secondo intervento sul tema del ciclo idrologico ha lo scopo di rendervi più consapevoli delle vostre azioni e di sensibilizzare l’importanza del sistema idrico della Terra: comprendere il suo delicato equilibrio significa fare scelte eco-friendly e salvaguardare l’ambiente!

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5 modi per prendere acqua a confronto

Quale modo è più conveniente, di maggior qualità e a basso impatto ambientale?

La volta scorsa vi ho parlato dei sistemi di depurazione e abbiamo visto vantaggi e svantaggi di ogni principale tecnologia disponibile. 

Questa volta cercherò di mettere a confronto i modi che più spesso vedo utilizzare dalle persone per prendere acqua, considerando: convenienza, qualità e impatto ambientale; i modi in questione sono: acqua del rubinetto, acqua filtrata con la caraffa a cartucce, acqua depurata con carboni attivi, acqua in bottiglia di plastica, acqua in bottiglia di vetro. Per poter poi decretare un vincitore complessivo in questo confronto assegnerò un punteggio che và da 1 a 10; dove 1 si intende poco conveniente, poca qualità e ad alto impatto ambientale, e 10 si intende molto conveniente, tanta qualità, e a basso impatto ambientale.

Convenienza. Per convenienza si intende quella caratteristica che nell’arco di un periodo di tempo ci permette di spendere poco con una determinata prestazione per uno specifico prodotto o servizio. Il confronto che ho fatto, eseguito su un consumo di 5000 litri, che è il massimo filtraggio di un carbone attivo perché in questo modo ho la possibilità di comparare gli altri metodi in un contesto di uguale di consumo.

  •  Acqua in bottiglia di vetro: chi le acquista spende una media di 0,5 € per L e quindi per ottenere 5000L spende 2500 €. Punteggio=2. 
  • Acqua in bottiglia di plastica : con una media di 0,24 € al litro si spende 1200€. Punteggio= 4. 
  • Acqua con depurazione a carbone attivo: senza considerare l’investimento iniziale della depurazione (che nel tempo viene ampiamente recuperato), la sostituzione del filtro avviene a 5000 litri e costa 260 €, quindi una media di 0,05 € al litro. Punteggio=6. 
  • Acqua depurata con la caraffa a cartucce: con una media di 0,03 € al litro la spesa totale per 5000 litri è 140 €. Punteggio=7.
  •  Acqua del rubinetto: come ho già detto in un articolo precedente l’acqua potabile è estremamente conveniente e infatti 5000 L costano appena 1€. Punteggio=10.

Qualità. Quale dei 5 modi ci assicura un’acqua di qualità maggiore? In termini di qualità considero l’eventuale stoccaggio e le proprietà organolettiche; la qualità si può determinare nel momento in cui la si beve.

  •  Acqua in bottiglia di plastica. Come già detto l’acqua minerale ha scarsi controlli e uno stoccaggio inadeguato che spesso comporta l’usura della plastica e di conseguenza cambiamenti nelle proprietà organolettiche. Punteggio= 5.
  •  Acqua del rubinetto: è sicuramente la più controllata ma spesso lascia discutere l’odore e il sapore causato dalla presenza del Cloro come agente di sterilizzazione o dall’usura delle tubature. Punteggio= 6. 
  • A pari punteggio l’acqua in bottiglia di vetro e il filtraggio a caraffa: considerando che il vetro ha ottime capacità di conservazione delle proprietà organolettiche ma lo stoccaggio non è sempre idoneo, che il filtraggio a cartucce permette di migliorare la qualità dell’acqua (ma non di renderla eccellente), ma in compenso è privo di stoccaggio il punteggio che ho assegnato è di 7. 
  • L’acqua depurata con i carboni attivi: zero stoccaggio e ottima filtrazione quindi ottima qualità. Dato che un minimo di errore nella depurazione è inevitabile il voto complessivo non può essere 10 ma 9!

Impatto ambientale. S’intende quanto il prodotto o il servizio crei un effetto a livello ambientale: quindi quali e quante materie prime sono state utilizzate per la produzione, quanta CO2 produce o elimina. Quali dei 5 modi elencati è il più eco-solidale, sostenibile? Per determinare l’impatto ambientale è necessario prendere in considerazione un arco di tempo molto più lungo per vedere i pro e i contro di una determinata scelta. C’è da dire che tutte le azioni umane hanno, inevitabilmente, un impatto ambientale e quindi il voto 10 è escluso.  

  • Acqua del rubinetto: la costruzione della gestione dell’impianto idrico locale e delle tubature sicuramente ha richiesto un notevole impiego di materie, energie, riduzione del suolo e una produzione di CO2,; ma fortunatamente non è aggiudicabile alle scelte dell’utente finale e quindi l’acqua potabile del rubinetto ha come unico impatto ambientale lo spreco. Magari ne parlerò in maniera più completa in un altro momento ma per ora mi limito a dire che molto spesso per negligenza degli utenti si spreca tantissima acqua. Voto complessivo 9. 
  • Acqua in bottiglia di vetro. Tengo in considerazione questi aspetti: per produrre le bottiglie di vetro è necessario l’utilizzo di silice, carbonato di calcio ad una temperatura di 1500°C; trasportare le bottiglie di vetro a domicilio o nel supermercato si impiega un quantitativo di carburante e quindi di CO2; il vetro in compenso è 100% riciclabile e implica il rifiuto della scelta della plastica. Voto complessivo 6.
  •  Acqua in bottiglia di plastica. Per produrre 1 kg di plastica (circa 75 bottiglie da 0,5 L) sono necessari 17,5 L di acqua, 2 kg di petrolio e produce un complessivo di CO2 di 2,5 kg e, senza approfondire l’impatto globale che produce, questo è sufficiente per dare voto 1.
  •  Acqua depurata da filtri a caraffa: tutte le caraffe sono in plastica, le cartucce sono composte da ulteriore plastica e sostanze filtranti, ogni mese è necessaria la sostituzione e quindi da un lato alimenta il consumismo con più CO2, dall’altro favorisce il rifiuto della plastica. Voto 6.
  •  Acqua depurata da carbone attivo. Il depuratore sicuramente nella produzione richiede tantissime materie tra cui plastica e affini, componenti elettriche e tecnologiche, carbone da noce di cocco o da legno, ma il beneficio maggiore è una lunga prestazione che comporta una drastica riduzione di CO2 e di consumo di bottiglie di plastica. Voto 7. 

Bene! Andiamo alla conclusione! Facendo la somma del punteggio ecco il risultato:

 al quinto posto: l’acquisto bottiglie di plastica con punteggio totale di 10. 

al quarto posto: l’acquisto delle bottiglie di vetro con punteggio totale di 15.

al podio, al terzo posto: l’acquisto della caraffa a cartucce con 20 punti.   

al secondo posto: l’acquisto del depuratore a carbone attivo con 22 punti. 

Quindi, inevitabilmente, vince la classifica l’acqua del rubinetto di casa con 25 punti.

Questi risultati sono ovviamente frutto delle mie considerazioni personali e intendono decretare una classifica del prodotto o del servizio che riesca ad essere nello stesso tempo economico, di qualità, e cosa più importante Eco-Friendly, e quindi aiutarvi a fare una scelta etica e consapevole. Voi, cosa ne pensate? Avete fatto una comparazione di questo genere? Me lo potete dire e scrivere!!! Iscrivetevi pure al mio canale di Youtube, seguitemi su Instagram o sulla mia pagina Facebook. Mettete like e leggete pure gli altri articoli sul mio blog. Ciao a tutti!