5 modi per prendere acqua a confronto

Quale modo è più conveniente, di maggior qualità e a basso impatto ambientale?

La volta scorsa vi ho parlato dei sistemi di depurazione e abbiamo visto vantaggi e svantaggi di ogni principale tecnologia disponibile. 

Questa volta cercherò di mettere a confronto i modi che più spesso vedo utilizzare dalle persone per prendere acqua, considerando: convenienza, qualità e impatto ambientale; i modi in questione sono: acqua del rubinetto, acqua filtrata con la caraffa a cartucce, acqua depurata con carboni attivi, acqua in bottiglia di plastica, acqua in bottiglia di vetro. Per poter poi decretare un vincitore complessivo in questo confronto assegnerò un punteggio che và da 1 a 10; dove 1 si intende poco conveniente, poca qualità e ad alto impatto ambientale, e 10 si intende molto conveniente, tanta qualità, e a basso impatto ambientale.

Convenienza. Per convenienza si intende quella caratteristica che nell’arco di un periodo di tempo ci permette di spendere poco con una determinata prestazione per uno specifico prodotto o servizio. Il confronto che ho fatto, eseguito su un consumo di 5000 litri, che è il massimo filtraggio di un carbone attivo perché in questo modo ho la possibilità di comparare gli altri metodi in un contesto di uguale di consumo.

  •  Acqua in bottiglia di vetro: chi le acquista spende una media di 0,5 € per L e quindi per ottenere 5000L spende 2500 €. Punteggio=2. 
  • Acqua in bottiglia di plastica : con una media di 0,24 € al litro si spende 1200€. Punteggio= 4. 
  • Acqua con depurazione a carbone attivo: senza considerare l’investimento iniziale della depurazione (che nel tempo viene ampiamente recuperato), la sostituzione del filtro avviene a 5000 litri e costa 260 €, quindi una media di 0,05 € al litro. Punteggio=6. 
  • Acqua depurata con la caraffa a cartucce: con una media di 0,03 € al litro la spesa totale per 5000 litri è 140 €. Punteggio=7.
  •  Acqua del rubinetto: come ho già detto in un articolo precedente l’acqua potabile è estremamente conveniente e infatti 5000 L costano appena 1€. Punteggio=10.

Qualità. Quale dei 5 modi ci assicura un’acqua di qualità maggiore? In termini di qualità considero l’eventuale stoccaggio e le proprietà organolettiche; la qualità si può determinare nel momento in cui la si beve.

  •  Acqua in bottiglia di plastica. Come già detto l’acqua minerale ha scarsi controlli e uno stoccaggio inadeguato che spesso comporta l’usura della plastica e di conseguenza cambiamenti nelle proprietà organolettiche. Punteggio= 5.
  •  Acqua del rubinetto: è sicuramente la più controllata ma spesso lascia discutere l’odore e il sapore causato dalla presenza del Cloro come agente di sterilizzazione o dall’usura delle tubature. Punteggio= 6. 
  • A pari punteggio l’acqua in bottiglia di vetro e il filtraggio a caraffa: considerando che il vetro ha ottime capacità di conservazione delle proprietà organolettiche ma lo stoccaggio non è sempre idoneo, che il filtraggio a cartucce permette di migliorare la qualità dell’acqua (ma non di renderla eccellente), ma in compenso è privo di stoccaggio il punteggio che ho assegnato è di 7. 
  • L’acqua depurata con i carboni attivi: zero stoccaggio e ottima filtrazione quindi ottima qualità. Dato che un minimo di errore nella depurazione è inevitabile il voto complessivo non può essere 10 ma 9!

Impatto ambientale. S’intende quanto il prodotto o il servizio crei un effetto a livello ambientale: quindi quali e quante materie prime sono state utilizzate per la produzione, quanta CO2 produce o elimina. Quali dei 5 modi elencati è il più eco-solidale, sostenibile? Per determinare l’impatto ambientale è necessario prendere in considerazione un arco di tempo molto più lungo per vedere i pro e i contro di una determinata scelta. C’è da dire che tutte le azioni umane hanno, inevitabilmente, un impatto ambientale e quindi il voto 10 è escluso.  

  • Acqua del rubinetto: la costruzione della gestione dell’impianto idrico locale e delle tubature sicuramente ha richiesto un notevole impiego di materie, energie, riduzione del suolo e una produzione di CO2,; ma fortunatamente non è aggiudicabile alle scelte dell’utente finale e quindi l’acqua potabile del rubinetto ha come unico impatto ambientale lo spreco. Magari ne parlerò in maniera più completa in un altro momento ma per ora mi limito a dire che molto spesso per negligenza degli utenti si spreca tantissima acqua. Voto complessivo 9. 
  • Acqua in bottiglia di vetro. Tengo in considerazione questi aspetti: per produrre le bottiglie di vetro è necessario l’utilizzo di silice, carbonato di calcio ad una temperatura di 1500°C; trasportare le bottiglie di vetro a domicilio o nel supermercato si impiega un quantitativo di carburante e quindi di CO2; il vetro in compenso è 100% riciclabile e implica il rifiuto della scelta della plastica. Voto complessivo 6.
  •  Acqua in bottiglia di plastica. Per produrre 1 kg di plastica (circa 75 bottiglie da 0,5 L) sono necessari 17,5 L di acqua, 2 kg di petrolio e produce un complessivo di CO2 di 2,5 kg e, senza approfondire l’impatto globale che produce, questo è sufficiente per dare voto 1.
  •  Acqua depurata da filtri a caraffa: tutte le caraffe sono in plastica, le cartucce sono composte da ulteriore plastica e sostanze filtranti, ogni mese è necessaria la sostituzione e quindi da un lato alimenta il consumismo con più CO2, dall’altro favorisce il rifiuto della plastica. Voto 6.
  •  Acqua depurata da carbone attivo. Il depuratore sicuramente nella produzione richiede tantissime materie tra cui plastica e affini, componenti elettriche e tecnologiche, carbone da noce di cocco o da legno, ma il beneficio maggiore è una lunga prestazione che comporta una drastica riduzione di CO2 e di consumo di bottiglie di plastica. Voto 7. 

Bene! Andiamo alla conclusione! Facendo la somma del punteggio ecco il risultato:

 al quinto posto: l’acquisto bottiglie di plastica con punteggio totale di 10. 

al quarto posto: l’acquisto delle bottiglie di vetro con punteggio totale di 15.

al podio, al terzo posto: l’acquisto della caraffa a cartucce con 20 punti.   

al secondo posto: l’acquisto del depuratore a carbone attivo con 22 punti. 

Quindi, inevitabilmente, vince la classifica l’acqua del rubinetto di casa con 25 punti.

Questi risultati sono ovviamente frutto delle mie considerazioni personali e intendono decretare una classifica del prodotto o del servizio che riesca ad essere nello stesso tempo economico, di qualità, e cosa più importante Eco-Friendly, e quindi aiutarvi a fare una scelta etica e consapevole. Voi, cosa ne pensate? Avete fatto una comparazione di questo genere? Me lo potete dire e scrivere!!! Iscrivetevi pure al mio canale di Youtube, seguitemi su Instagram o sulla mia pagina Facebook. Mettete like e leggete pure gli altri articoli sul mio blog. Ciao a tutti!

Greta Thunberg Si o No?

La volta scorsa ho fatto riferimento ad una ragazza svedese. Desidero dare qualche spiegazione in più in merito alla mia posizione. Sono convinto che il messaggio di Greta Thunberg sia importante, e autentico perché ci crede, ma ci sono alcune considerazioni da fare.

Prima considerazione. Sarebbe bello che tutti potessero vivere felici, ricchi e contenti rispettando l’ambiente, ma nella realtà c’è da tenere a mente la situazione dei vari Paesi. Nel mondo occidentale comanda per lo più l’economia: il tempo è denaro. Punto e fine. Non l’ho deciso io, ma so per certo che non si  viene retribuiti in base a quanto si rispetta la natura e le leggi che la governano, altrimenti l’operatore ecologico sarebbe miliardario e io sarei fuori a piantare alberi anziché qui a scrivervi! L’occidente ha raggiunto questo benessere e questo insieme di valori sfruttando le risorse presenti sul territorio e possiede quasi tutte le carte in tavola per effettuare una manovra correttiva con l’intento di ridurre l’impatto ambientale e forse (in buona fede) di  rientrare negli standard di emissioni di CO2 stabiliti dalla comunità scientifica. I Paesi del Terzo Mondo, non hanno le nostre possibilità per diversi fattori: la mancanza di istruzione,  la dipendenza da altri paesi,  le guerre e altri mille motivi. L’eco-sostenibilità per queste popolazioni, non è considerata un bene, semplicemente  perché rappresenta una priorità minore rispetto ad acqua, cibo e salute. Come biasimarli… Ci sono i Paesi in via di sviluppo come Cina ( ora 1a potenza economica), India, Brasile che stanno sfruttando il più possibile le loro risorse ottenendo grandi risultati; vedono avvicinarsi il raggiungimento del loro benessere e quindi i governi si chiedono: “perché mai dovrei fare dei cambiamenti dal punto di visto ecologico dato che mi sto arricchendo senza?” oppure: “chi siete voi per dirci come sfruttare il nostro territorio?” Un ritratto verosimile potrebbe essere questo: un occidente orientato ad una svolta ecologica e gli altri Paesi che useranno le risorse della Terra per i propri interessi.  

Seconda considerazione. Prima dell’avvento di Internet il capitalismo mondiale era rivolto per lo più al mero lucro azionario e la ricchezza era in mano a pochissimi. Internet si è inserito in maniera consistente nell’economia subito dopo la crisi del 2008 iniziando pian pianino a trasformare il “vecchio” capitalismo. Infatti il WEB ha permesso a tantissime persone di arricchirsi scendendo in maniera trasversale nelle varie situazioni dei Paesi. Si può dire che ha portato ad una democratizzazione del denaro: tutte le classi socio-economiche hanno avuto maggiore accesso a questo strumento e per questo si è registrato un incremento di persone ricche rispetto a 10 anni fa. Senza contare i giganti dell’informatica come Bill Gates (Microsoft), Steve Jobs (Apple), Mark Zuckerberg (Facebook, Instagram, WhatsApp), parliamo invece di persone comuni che utilizzano questo strumento per i propri interessi: dall’artigiano all’imprenditore, dal blogger allo you-tuber, dai politici alle associazioni no profit. Insomma Internet e la tecnologia annessa stanno trasformando il nostro mondo e chi non lo usa riduce drasticamente le possibilità di raggiungere un certo di tipo di benessere. Questa opportunità sta dettando nuovi comportamenti nel mondo della finanza introducendo un capitalismo giovane, dinamico e in continua evoluzione. Anche questo capitalismo porta parzialmente con se il seme del consumismo incidendo ulteriormente sull’impatto ambientale seguendo lo schema :+ ricchezza = + consumo = + CO2.

Terza ed ultima considerazione. Alla luce del messaggio veicolato da vari scienziati sui cambiamenti climatici e dal movimento creato da Greta, si è visto un interesse crescente nel mondo ecologico. La Business Roundtable, composta da aziende come  Amazon, Ford, JP Morgan, il 19 agosto 2019 ha firmato un documento dove si incentiva una crescita eco-sostenibile. È un segno che il capitalismo mondiale sta cambiando rotta: investimenti non più orientati al mero lucro azionario, ma orientati a scelte etiche e consapevoli per la tutela dell’ambiente e degli esseri viventi. Tra l’altro i millenials come me, e le successive generazioni sono il motore dell’economia futura e dimostrano di essere più sensibili alle questioni ecologiche ambientali e maggiormente portati a scelte eco-solidali.

Quindi, con queste considerazioni posso affermare che un cambiamento totale non è concepibile ma parziale sì e c’è tutto quello che serve per farlo. Il Covid-19 si è inserito in un contesto dove già c’erano tutti gli ingredienti per un mutamento ecologico. Questa pandemia ha portato a prediligere l’approccio on-line favorendo lo Smart –Working  (quindi l’utilizzo di Internet), portando più flessibilità negli orari di lavoro e meno spostamenti in macchina riducendo così le emissioni di CO2. Si è , inoltre, constatato una relazione, evidente, ma non ancora del tutto dimostrata, tra salute e ambiente: dove le particelle inquinanti di NO2 e NO nell’aria sono maggiori si è registrata una mortalità più alta per il virus e spiega a prima vista il motivo per cui la Pianura Padana (famosa per la scarsa salubrità dell’aria) è stata la zona europea più colpita.

Per concludere il Covid-19 è stato il punto di svolta e che piaccia o meno ha segnato una trasformazione economica sostanziale. Si tratta di un enorme onda digitale colorata di verde. Il connubio tra Internet e l’ecologia: The Green Wave. Noi occidentali, in particolare noi europei, abbiamo la possibilità di dimostrare al resto del mondo che si può migliorare la scala dei nostri valori e creare un trend che possa educare gli altri Paesi ad essere responsabili del futuro della Terra. Nella Green Economy, personalmente, ci vedo la possibilità per tutti gli uomini di trovare un equilibrio tra tempo, denaro, benessere ed ecologia. Quindi ad ognuno di noi spetta una piccola fetta di responsabilità se si vuole andare in questa direzione.

Commentate , scrivetemi la vostra opinione! Ciao a tutti!!! Alla prossima.