GHIACCIO

Qualche problema tecnico del video. Consiglio la lettura anziché la visione del video!

LA CLESSIDRA DELLA VITA TERRESTRE.

Ciao a tutti! Bentornati su www.dalmarbozzo.com! Ho lasciato in sospeso l’argomento GHIACCIO, ed eccomi qui a riparlarne! In questo articolo voglio spiegare alcuni aspetti fondamentali sulla correlazione che c’è tra criosfera e cambiamento climatico.

Vi sarà sicuramente capitato di vedere le incredibili immagini che riprendono il distaccamento di enormi blocchi di ghiaccio che si separano dalla costa delle calotte polari… Immagini che creano sgomento e preoccupazione dal momento che si pensa che i ghiacciai, ovunque essi siano, siano talmente grandi e solidi da renderli immortali. E invece non è così!

Desidero davvero farvi rendere conto dell’importanza dell’acqua allo stato solido e in questo articolo mi concentrerò sulla CRIOSFERA, cioè quell’insieme di parti che compongono tutto il ghiaccio complessivo sulla Terra.

La criosfera è presente sui rilievi sotto forma di ghiacciai, punto di partenza dei fiumi e del ciclo idrologico. E’ presente sulle calotte polari dell’Antartico e dell’Artico in forma di iceberg, permafrost, e banchine. Possono essere brevemente definiti come segue: gli Iceberg sono delle grandi masse di ghiaccio staccate dalla terra ferma che galleggiano nell’acqua, e noi ne scorgiamo sulla superficie marina soltanto il 10%; il permafrost è un terreno perennemente ghiacciato tutto l’anno; e infine le banchine sono stratificazioni di acqua salata ghiacciata che fiancheggiano le terre emerse nelle zone polari, ed esse si possono formare soltanto quando la temperatura dell’acqua di mare è inferiore a -1,8° per 100/150 m di profondità. La parte di criosfera che maggiormente conosciamo è attraverso l’evento climatico della NEVE. La neve infatti ha il compito importante di alimentare i ghiacciai: quando essa si deposita sui ghiacciai si ghiaccia a sua volta e crea un nuovo strato. Il bilancio idrico dei ghiacciai deve essere positivo, e ciò avviene quando lo scioglimento estivo è minore della stratificazione invernale. Al contrario, un bilancio idrico negativo porterà inesorabilmente alla morte del ghiacciaio stesso.

Perché la CRIOSFERA  sta fondendo così velocemente e perché è così importante? La fusione della criosfera, e in particolare dell’Antartico e dell’Artico è dovuta principalmente all’aumento di emissioni di CO2. Come ho già accennato in altri articoli, il biossido di carbonio aumenta il potere dell’effetto serra, che intrappola le radiazioni solari nell’atmosfera surriscaldando l’aria e modificando, di conseguenza, il ciclo idrologico di cui ho già parlato. Dal dopo in guerra in poi la ripresa economica e l’industrializzazione ha portato i Paesi ad un consumo eccessivo di risorse che hanno rilasciato, direttamente o indirettamente nel corso degli anni grandi quantitativi di CO2, aumentando di conseguenza la temperatura mondiale. Il limite a cui dobbiamo sottostare per evitare il punto di non ritorno è un aumento di temperatura pari a 2 gradi. Sopra questa soglia il rischio è l’inevitabile scioglimento totale della criosfera e successivamente l’aumento del livello dei mari e di conseguenza grandi esondazioni di fiumi e perdite di terreno.

La criosfera svolge diversi compiti importanti e ne elenco 3,  quali hanno conseguenze rilevanti per il clima terrestre.

1 Il ghiaccio ha un potere riflettente maggiore rispetto all’acqua e questo significa che ha maggiore capacità di respinta delle radiazioni solari, e dunque, in parole più semplici il ghiaccio è alleato della riduzione dell’effetto serra. Più ghiaccio abbiamo e più riusciamo a conservarlo e minore sarà l’aumento di temperatura!

2 Le banchine di ghiaccio sono l’habitat fondamentale per tantissime specie marine e autoctone di quei luoghi: pinguini, foche, orsi polari, altri uccelli si nutrono dei pesci sottostanti ed essi scelgono queste zone poiché sono ricche di ossigeno e di plancton, che è alla base della catena alimentare marina. Se le banchine di ghiaccio nelle calotte polari si fondono e scompaiono del tutto si va a distruggere un intero eco-sistema che alimenta quindi la nostra estinzione.

3 Il ghiaccio previene la desalinizzazione dei mari: l’acqua marina salata a contatto con l’acqua fusa dal ghiaccio fa diminuire la concentrazione dei sali disciolti nel mare. Il sale ha la capacità di aumentare la resistenza all’evaporazione: un litro di acqua salata impiega più tempo ad evaporare rispetto ad un litro di acqua dolce. Questo significa che, se nei mari si sciolgono grandi quantità di ghiaccio, essi avranno minori quantità di sale, ed inevitabilmente la loro capacità di evaporazione aumenta incidendo non soltanto sul calore dell’atmosfera, ma anche sulla corrente termoalina. La corrente termoalina funziona in base alla densità, temperatura e pressioni delle acque. Per farla breve, è un immenso nastro trasportatore che collega tutte le correnti dei mari ed essa è  la principale responsabile dei cambi di stagione. Dunque, tornando alla desalinizzazione, un’acqua meno salata è un ‘acqua meno densa, e un’acqua meno densa è un’acqua che modifica la corrente termoalina e di conseguenza crea una distorsione netta nell’alternanza delle stagioni.

So che per certi aspetti queste informazioni danno un certo senso di ansia e impotenza, ma  so anche che sono conoscenze utili per costruirsi una consapevolezza ecologica finalizzata al miglioramento delle nostre azioni quotidiane! Concludo dicendo che i ghiacciai ricoprono il 10% delle terre emerse e racchiudono il 75% delle riserve mondiali di acqua dolce, e dunque preservare il ghiaccio significa salvare la vita sulla Terra.

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Ti fidi dell’acqua che bevi?

Acqua potabile e acqua minerale a confronto.

Abbiamo tutti capito che l’acqua ha una bellezza intrinseca di grande valore. Però si è anche visto che per la sua proprietà solvente, in natura essa non si presenta mai pura al 100%, ma sempre in soluzione con altre sostanze “buone“come i sali minerali di cui abbiamo già parlato e “cattive” come l’arsenico, mercurio, piombo, pesticidi, batteri di vario genere, micro-plastiche e i famosi PFAS ecc…

Sorge quindi la domanda: chi e cosa determina la potabilità dell’acqua? Quali sono gli standard? C’è differenza tra acqua minerale e acqua potabile? Farò un confronto tra di loro con i seguenti punti: definizione e normativa, proprietà, controllo, e costo.

Acqua Potabile. Il Ministero della Salute definisce, all’art. 2 del Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n°31, come acque potabili tutte quelle destinate al consumo umano: quindi preparazione cibi e bevande, uso domestico, uso per l’impresa alimentare e uso per la distribuzione della rete idrica (in particolar modo si garantisce fino al contatore di casa). Tali acque devono essere salubri e pulite, ovvero: non devono contenere microorganismi, parassiti o, altre sostanze in concentrazioni tali che possano rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana. Il Decreto spiega bene, per filo e per segno, come l’acqua potabile deve essere trattata, distribuita e controllata da gestori ed organi competenti. Nel D.Lgs. vengono stabiliti i parametri chimici per poter definire “potabile” l’acqua che beviamo, o meglio, usiamo nella quotidianità: tali valori sono decisi in base alle linee guida dettate dall’OMS.

Proprietà. Per abbreviare sintetizzo quali sono questi parametri che rendono l’acqua potabile. Il pH deve essere compreso generalmente tra 6,5 e 9,5; ad eccezione delle acque gassate. La conducibilità elettrica deve essere a 2500 µS/cm e quindi non aggressiva. La durezza generalmente è compresa tra 15 e 50 °F. Nel nostro comune modo di dire, si dice che l’acqua deve essere incolore, insapore e inodore ma ai sensi del Decreto questi paramenti devono essere “accettabili per il consumatore e senza variazioni anomale”. Così come previsto nell’Allegato 1 al D.Lgs. n°31/01, i batteri in generale, ma nello specifico l’Escherichia Coli, devono essere a zero, l’ammoniaca deve essere massimo di 50mg/L, i Cloruri (come il sale da cucina) e i Solfati devono avere valore massimo di 250 mg/L mentre per il Potassio e i Bicarbonati non è previsto un limite;  è invece fissato a 200 mg/L per il Sodio, 10µg/L per l’arsenico. 1,5 mg/L per i Floruri e infine 0,5 mg/L per i Nistrati. Durezza, pH, conducibilità li spiegherò molto meglio la prossima volta.

Controllo. La normativa prevede che i controlli delle acque vengano eseguiti da laboratori autorizzati con procedure di analisi che periodicamente vengono sottoposte al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore della Sanità. I controlli interni (quelli del gestore) sono accordati con l’USL locale e le analisi vengono affidate a laboratori di loro scelta. I controlli esterni sono svolti unicamente dall’USL locale, e se necessario dalla Regione, secondo i criteri e le modalità scelte dal Ministero della Sanità. I controlli esterni per gli standard di qualità per l’acqua potabile sono trasmessi con periodicità che varia in base alla quantità di metri cubi distribuita dall’impianto di potabilizzazione considerando una media di 200L pro capite al giorno. Per farla breve più è il volume rilasciato, e quindi più cittadini ne necessitano, e più il numero di controlli è maggiore.  Quindi fino al contatore di casa garantisce la sanità pubblica anche per l’impianto idrico e acquedotto. Personalmente penso che ci sia un meccanismo più che affidabile! Dal contattore al rubinetto è compito del proprietario o gestore delle condutture, e sulla salubrità dell’acqua magari rimane qualche dubbio, ma ne parleremo in un altro momento.

Costo. L’acqua gestita dalla sanità pubblica (quella dell’acquedotto per intenderci, o chiamata anche “del sindaco”) ha dei costi ridicoli se pensate agli enormi vantaggi e comodità che ci dà! Prendendo a riferimento una vecchia bolletta di Acque Veronesi 141 m3 di acqua (parametrata, ovviamente, sul pieno utilizzo domestico) mi sono costati solamente 30,30 €. Significa che 1 m3, che sono 1000 L, mi è costato appena 0,22 €. Una doccia di 10 minuti in media sono 120 L e nel mio caso mi costa appena 2 centesimi … se è fredda! In quei 0,22€/m3 il servizio che viene offerto comprende una quota fissa, una per l’acquedotto, una per la fognatura e una per la depurazione. Per chi ha la fortuna di accedere all’acquedotto e ad un servizio simile, può tranquillamente dire che è estremamente conveniente dato che esce direttamente nel rubinetto a km zero senza fatica. Onestamente per il valore che do all’acqua pagherei volentieri di più per questo servizio!

Acqua minerale. Il Ministero della Salute, all’art. 1 del D.Lgs. 25 gennaio 1992, n°105 , definisce per acque minerali quelle acque che hanno origine sotterranea, da falde, o da sorgenti naturali “che hanno caratteristiche igieniche particolari e, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute”. Esse si distinguono dalle potabili per la purezza originaria , per i minerali, altre sostanze e i loro  effetti: la temperatura, la composizione di questi minerali devono mantenersi costanti alla sorgente nel tempo, salvo cambiamenti di origine naturale. Un’ acqua minerale non è un’acqua potabile perché ha diverse proprietà di cui a breve spiego. Come l’acqua potabile anch’essa ha dei criteri da rispettare: deve riferire precisamente la posizione della sorgente, la natura della mineralizzazione, la posizione della captazione, la temperatura, il residuo fisso, il pH, la conducibilità, l’assenza si microrganismi parassitari e sulla stessa deve essere condotta un’analisi completa a livello chimico , fisico e farmacologico. Perché l’acqua possa essere riconosciuta come “minerale”, il titolare della concessione idrologica, deve fornire una documentazione completa al Ministero della Salute, nella quale testimonia i criteri appena citati, il quale, a sua volta, e infine rilascia un “decreto di riconoscimento nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e comunicato alla Commissione delle comunità europee”.

Proprietà. La differenza tra acqua minerale e potabile consiste principalmente nella quantità di residuo fisso e nella quantità di soluti in essa disciolti. Nella minerale non ci sono particolari standard da rispettare proprio perché l’eccezionalità delle caratteristiche le rendono minerali; ciò significa che possono anche  potenzialmente contenere sostanze classificate dall’OMS non idonee o a livelli superiori. Esse si classificano in: minimamente mineralizzate con residuo fisso ≤ 50mg/L; oligominerali tra 50mg/L e 500mg/L; medio minerali tra 500 e 1500 mg/L e ricche di sali minerali oltre i 1500 mg/L. Il residuo fisso indica i sali disciolti in acqua ad una temperatura di 180° ed esso è direttamente proporzionabile alla conducibilità. Poi le minerali possono anche definirsi solfate, clorurate, calciche, sodiche, ferruginose sempre in base alla quantità dei rispettivi soluti disciolti. Le etichette delle minerali devono dare le seguenti informazioni: la quantità delle singole proprietà, riportando i possibili benefici o effetti che esse hanno sul nostro corpo; l’ultimo controllo effettuato, la data di scadenza, la fonte di sorgenza e il nome dell’etichetta.

Controlli. Al fine di garantire il mantenimento intatto della sorgente il titolare della concessione idrologica deve proteggere la zona a lui concessa da eventuali inquinanti e fornire al Ministero della Sanità analisi biochimiche ogni 5 anni per poter continuare ad avere la concessione. Le aziende di imbottigliamento dell’acqua o chi la trasporta devono, in generale, garantire un corretto stoccaggio: lontano da fonti di luce o calore, protetta e conservata in un luogo fresco e asciutto. So per esperienza personale che non è sempre così per motivi di praticità e agilità del lavoro, e spesso accade che nella bottiglia di plastica le caratteristiche organolettiche dell’acqua cambino nel tempo a causa anche dell’usura stessa della plastica. Le microplastiche sono ormai un dato di fatto presenti nelle nostre acque e ciò è dovuto all’abuso o allo scorretto smaltimento della plastica. I controlli, infine, sebbene non si può mettere in dubbio le proprietà dell’acqua minerale, risultano a mio parere scarsi: infatti prendendo in mano una bottiglia di plastica che ho recentemente comprato, di cui non faccio nome, l’ultima analisi risale al 23 maggio 2017, quindi 3 anni fà.

Costo. Alla concessione della fonte minerale costa appena 0,002 € al litro e ciò significa che pagano 2€ al metro cubo allo Stato per poi guadagnare 100 volte tanto. Questo convalida tutto il discorso del business dell’acqua di cui ho già parlato e che in primis ho vissuto personalmente con il mio precedente lavoro: nei distributori automatici il prezzo di mezzolitro va da 0,35€ a 0,50€. Un litro di acqua minerale al supermercato la si può trovare da 0,09€ a 0,39€. Il costo dell’acqua in bottiglia è totalmente a carico del consumatore finale perché va a pagare tutta la catena distributiva, e l’acqua non ha subito in questo processo aumenti, ne in qualità e ne in quantità ma solo nel prezzo. Per chi va a comprarla al supermercato dovrebbe considerare nei costi i seguenti fattori: 1.La fatica fisica di trasportare kg di acqua; 2. Il tempo che spende per comprarla e 3. I costi del mezzo di trasporto.

In conclusione. Anche se l’acqua minerale ha effettivamente delle proprietà eccezionali, il mio punto di vista è fortemente a favore dell’acqua potabile del rubinetto poiché risulta più controllata, costa praticamente niente, è a km zero, è plastic-free, riduce l’impatto ambientale ed ha buone caratteristiche biochimiche. Chi acquista acqua in bottiglia di plastica non solo danneggia il suo portafoglio (una famiglia italiana mediamente spende fino a 600€ all’anno) ma anche l’ambiente che ancora una volta paga sempre il prezzo più alto.  Questo è come la penso io, ma potete benissimo commentare e scrivermi la vostra opinione. Spero che quest’articolo/video, più che piaciuto, vi sia servito o vi abbia fatto più chiarezza in materia di acqua.

Vi lascio, inoltre, qui i link per visionare le normative complete su acqua potabile e acqua minerale:

Decreto Legislativo 2 febbraio 2011, n°31: https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/testi/01031dl.htm     

Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n°105: https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1992-02-17&atto.codiceRedazionale=092G0142&elenco30giorni=false

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